Il Marchese di Roccaverdina
udirono, poco dopo, la robusta voce del marchese che pareva litigasse con parecchi. Timide risposte interrompevano, a intervalli, le sfuriate, i rabbuffi
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alcuni istanti il suono della voce di lei e il senso delle parole. «Fallo entrare», rispose. Poi, all'atto della vecchia che accennava di voler chiudere
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?», egli domandò chinandosi su la giacente. «Non so; mi sono sentita male tutt'a un colpo. Ora mi par di star meglio», rispose la marchesa con voce
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all'avvocato che entrava in quel momento, esclamò forte, quasi non potesse raffrenare l'impeto della voce: «Oggi non è possibile. Domani, domani l'altro
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. Interrompeva la lettura, rifletteva, ragionava a voce alta, quasi avesse là davanti una persona con cui discutesse, passeggiando su e giù per la
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profonda irritazione nel tono della voce. «Benissimo, vi dico!», egli replicò a un gesto dubitativo della marchesa. «Non ci mancherebbe altro», intervenne il
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... » Sembrava che il Procuratore del Re fosse lui, e che quei soci, seduti in semicerchio là attorno, fossero i giurati che dovevano giudicare. La sua voce
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correva voce) fino a tarda notte, chiuse in casa come monache, uscendo soltanto le domeniche per la messa cantata o per qualche rarissima visita. E si
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, riconoscendolo alla voce. E posato il lume su uno scalino, toglieva la stanghetta di sorbo che sbarrava trasversalmente la porta di entrata. Una folata
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Lagomorto. «L'avete sentito dire?», insisteva con sordo fremito nella voce. «Io, io che darei tutto il sangue delle mie vene per farlo risuscitare un solo
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voce, il marchese si agitava sotto le coperte, voltandosi inquietamente da un fianco all'altro, alzando la testa dai guanciali per rivolgere attorno
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accennato una poltrona; poi, con umile atteggiamento ed esile voce, incominciò: «Mi manda Gesù Cristo ... ». «Gesù Cristo vi manda da me troppo spesso
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marchese girò gli occhi attorno. Il cuore gli batteva forte, la lingua gli si era tutt'a un tratto inaridita. «State in orecchio!» La voce di don
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padrone dal ripostiglio a pian terreno, non poté trattenersi dall'esclamare sotto voce: «Povere bestie!». Il marchese saltò giù dalla carrozza, fosco
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vestiva, gli lavava la faccia, lo pettinava, gli dava da mangiare, con cura materna. Certe volte, al suono della voce che lo chiamava: «Marchese! Marchese
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voce alta quasi per stornarlo dal leggergli su la fronte il pensiero che gli sembrava dovesse essere visibile, tanto insistentemente lo tormentava
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vicoli, dalle vie la gente sbucava, affluiva nei punti da dove avrebbe potuto accertarsi coi proprii occhi che la voce corsa rapidamente attorno: «Le
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la voce, lo investiva: «Per questo siete sempre miserabili! Per questo la terra non frutta più! Avete paura di rompervi le braccia zappando a fondo
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preso lei perché questo matrimonio avvenga), se il suo cuore non sente per me quel che il mio sente per lui", e le tremava la voce, "lasciamo andare
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trascinare di porta in porta i corpi ischeletriti, reggendosi a mala pena su le gambe, senza un fil di voce per invocare la carità. Si vedevano oggi
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quando la marchesa gli ripeteva, affermativamente, con gentile carezza di voce: «Saprò farvi dimenticare tutto!», egli rimaneva male, si sentiva
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stomaco, sperando di rifarsi col nuovo raccolto. E il marchese parlava poco e senz'alzare la voce, ora passeggiando su e giù per la spianata, dal
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? Perché hai tardato tanto?». «Non volevano farmi entrare. Mi ha riconosciuto. Mi ha detto: "Ringraziate il marchese!", parlava con un fil di voce
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, alle riprese? «Psi! Psi! Psi! Avanti!» Si udiva soltanto la sua voce, si vedeva soltanto un suo braccio, messo fuori dalla larga manica, trinciante
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accompagnarlo. «Sì», rispose il marchese. Il cortile era inondato dal lume di luna. Nella gran pace notturna si sentiva, in lontananza, una voce che
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matrimoniale, le aveva costituito in dote la vasta tenuta di Poggiogrande, autorizzandola a voce, anzi volendo che ella disponesse della rendita in
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far tacere l'intima voce che minacciava di elevarsi tanto più forte, quanto più egli cercava di soffocarla. «Come fanno tutti?», riprese don Tindaro